La medaglia d'oro per ricordare il finanziere Salvatore Cabitta

La Medaglia d’oro al merito civile “alla memoria” per ricordare il finanziere vittima del terrorismo. Il Comando Generale della Guardia di finanza ha consegnato nelle scorse settimane alla sorella di Salvatore Cabitta il riconoscimento con cui si rende omaggio al militare portotorrese, ucciso all’età di 25 anni dai terroristi del Sud Tirol.

La medaglia è stata conferita dal Presidente della Repubblica con la seguente motivazione: “Impegnato nel controllo del territorio al fine di contrastare l'evasione fiscale, non si sottraeva all'attività di repressione degli atti di terrorismo compiuti contro l'Italia negli anni 1950/1970. In una di queste circostanze veniva barbaramente trucidato in una vile e proditoria azione terroristica, sacrificando la vita ai più nobili ideali di legalità ed amor patrio. Esempio di elette virtù civiche e di altissimo senso del dovere, di cui è bene che non si spenga la memoria e venga tramandato ai posteri il ricordo”. Nei giorni scorsi alcuni membri della famiglia Cabitta sono stati ricevuti dal sindaco Beniamino Scarpa. «La nostra comunità ricorda ogni anno il sacrificio di Salvatore durante la festa del 4 novembre. Siamo onorati del fatto che il Presidente della Repubblica abbia attribuito un riconoscimento alla memoria del nostro concittadino. L’amministrazione comunale è particolarmente vicina alla famiglia Cabitta, che non ha mai dimenticato il proprio congiunto», afferma il sindaco Beniamino Scarpa.

Salvatore Cabitta nacque il 10 giugno 1941. Si arruolò nel Corpo della Guardia di Finanza il 1° marzo 1962. Terminato il periodo di formazione prestò servizio in diversi reparti dell'Italia centrale finché, il 16 maggio 1964, fu trasferito alla Brigata di frontiera di Casamazzagno, appartenente al Comando Gruppo di Belluno. Il 26 agosto 1965 fu trasferito alla Compagnia di Bolzano, nella circostanza impegnata nella tutela dell'ordine pubblico, seriamente minacciato dagli attentati terroristici. Nei mesi successivi venne incaricato di delicati servizi a tutela della sicurezza pubblica, partecipando alle operazioni di pattugliamento della linea di confine, oltre che alla bonifica e alla messa in sicurezza dei cosiddetti obiettivi sensibili (stazioni ferroviarie, tralicci dell'alta tensione, dighe, centrali elettriche, edifici pubblici). Il 9 maggio del 1966 fu trasferito alla Compagnia di San Candido, assegnato alla Brigata di San Martino in Casies, una località a 1.276 metri d'altitudine, con il compito di sorvegliare e garantire il funzionamento del traffico frontaliero con la vicina Austria. Il 24 luglio del 1966, verso le ore 23.45, tre finanzieri della Brigata di San Martino in Casies stavano per rientrare in caserma dopo aver trascorso la libera uscita in una vicina locanda. Con la medesima tecnica usata per l’assassinio di due carabinieri, avvenuto a Sesto Pusteria il 26 agosto dell'anno prima, entrarono in azione i terroristi. Appostati dietro uno steccato fecero fuoco contro i militari, esplodendo, da due punti diversi, una cinquantina di colpi d’arma da fuoco automatica. Salvatore Cabitta morì sul colpo. Fu riconosciuto "Vittima del terrorismo" con D.P.R. in data 29 marzo 2010 e, con decreto rilasciato dal Capo della Polizia, gli è stato concesso lo status di "Vittima del Dovere".

Porto Torres, 20/06/2013

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